Oltre mille i pensionati italiani in Albania, zero tasse e soggiorno protetto. Viene dalla Sicilia il promotore dell’iniziativa, l’On. Romagnoli: Una legge rivoluzionaria

A due anni esatti dall’approvazione, la legge che sta trasformando la vita dei pensionati italiani ed europei in Albania è sotto i riflettori dei media, sempre di più, infatti, le trasmissioni televisive e i quotidiani nazionali che stanno raccontando questo fenomeno in crescita. Con il Portogallo che ha già annunciato l’intenzione di non concedere più esenzioni fiscali ai pensionati stranieri a partire dal 2024, l’Albania diventa il nuovo porto felice della terza età.

Grazie agli sforzi congiunti e al tenace impegno dell’On. Massimo Romagnoli, originario del Messinese e Presidente della 5ª Commissione “Promozione del sistema Italia all’estero” del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), oltre che coordinatore del MAIE Europa e Carmine Iampietro, presidente dell’Associazione Pensionati Albania (Apia), protagonista attivo e una voce autorevole nella lotta per il riconoscimento del permesso di soggiorno come pensionato, hanno raggiunto quota oltre mille i pensionati italiani che stanno beneficiando di una residenza in Albania senza alcuna tassa sulla loro pensione. La legge di riconoscimento dello status di pensionato per cittadini stranieri, approvata il 18 ottobre 2021 in Albania e diventata operativa a dicembre dello stesso anno, ha reso possibile ottenere il permesso di soggiorno come pensionato, consentendo agli italiani e ai cittadini europei di trascorrere i loro anni d’oro nel “paese delle aquile”. Attualmente, si stima che siano oltre 3mila i cittadini italiani iscritti all’Aire, l’Anagrafe dei residenti all’estero, in Albania.

L’impegno dell’On. Romagnoli, unito al supporto cruciale degli onorevoli deputati al Parlamento albanese Enver Roshi e Ramazan Gjuzi; del Ministro di Stato per i Rapporti con il Parlamento, On. Elisa Spiropali; di chi ha collaborato attivamente per redigere la proposta, tra cui Kevin Paja, l’avvocato Samir Kumrija della AK Studio Srl e l’avvocato Besian Demishaj; e ancora, grazie al governo Edi Roma e ovviamente, a Carmine Iampietro, proprio la sinergia tra le diverse personalità e istituzione è stata fondamentale per la realizzazione di questa legge.

“Il permesso di soggiorno come pensionato in Albania – afferma Romagnoli – offre una prospettiva allettante per gli italiani, con una serie di benefici, tra cui un regime fiscale “zero tasse” sulla pensione. L’Albania diventa così una destinazione attraente per gli italiani in pensione, con costi contenuti, clima favorevole e una qualità di vita apprezzabile. Il prossimo obiettivo è ottenere un’assicurazione sanitaria per i pensionati italiani in Albania, completando così il quadro di servizi e agevolazioni”. In questo contesto, l’On. Romagnoli si mostra ottimista riguardo ai futuri sviluppi e dichiara: “Siamo riusciti, grazie al nostro impegno e a una collaborazione proficua, a rendere possibile questo sogno per migliaia di pensionati italiani. Questo successo, un risultato eccellente, posiziona l’Albania come uno dei primi paesi europei dove i pensionati possono trasferirsi per godersi la loro pensione completamente esentasse, grazie ai benefici fiscali offerti dalla Repubblica Albanese. Questa legge è un esempio di come il duro lavoro e l’interessamento concreto possono portare a risultati tangibili per la comunità italiana all’estero”.

Iampietro spiega cosa serve per trasferirsi in Albania da pensionati: “Servono due documenti che il pensionato deve avere dall’Italia: il casellario giudiziario generale e il cedolino della pensione. Nella legge che lo Stato albanese ha approvato per i pensionati si chiede il casellario giudiziario e si impone una pensione minima mensile di circa 1.000 euro. Sotto tale cifra non è possibile ottenere il permesso di soggiorno per i pensionati”.